giovedì 5 aprile 2007

I partiti puzzano di vecchio

Il buon Pierluigi Sullo, direttore di Carta, rivendica oggi sul Manifesto la primogenitura del termine "Cantiere". In buona sostanza se il cantiere sociale lo fanno lui ed i "movimenti" va tutto bene, se invece di un cantiere "sociale" Rifondazione Comunista progetta un cantiere "politico" per tentare di far contare un gocciolino di più la sinistra in Italia, ecco la pronta condanna di Sullo: "c'è il rischio che si usino queste parole (cantiere) per corrispondere a un senso comune ormai molto diffuso, anche tra chi è iscritto a un partito, ma svuotandole del loro contenuto forte. Semplicemente, chiamando con nomi nuovi cose vecchie".
La società civile non è immune da contraddizioni, ed movimenti sono sì Vicenza e la Val di Susa, ma anche Opera, l'ameno paesello dove un movimento civilmente razzista sputa sui bambini Rom e brucia le loro tende, sempre in nome della "difesa del proprio territorio" e dell'autodeterminazione delle comunità locali.
E poi, cari compagni non se ne può proprio più: se il solo fatto di essere iscritti a un partito - che nel mio caso è Rifondazione Comunista - significa essere guardati con un'ombra di sospetto viene davvero la voglia di smettere.
O di aderire ad un "movimento", dove fenomeni impuri come "compromessi", mediazioni, organizzazioni e strategie sono considerati roba vecchia.

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