il 14 aprile sera, nell'imminenza del disastro elettorale, ho ricevuto questa mail da alcuni compagni:
“È importante ripartire da ciò che siamo e vogliamo essere: comunisti.
Chi ostacolerà le modifiche disastrose alla Costituzione che voterà la destra? Chi si opporrà all’eliminazione del contratto nazionale del lavoro? Noi lo faremo, anche senza deputati e senatori. Affinché i lavoratori e le classi subalterne si liberino da un gretto bipolarismo che arricchisce i ricchi e impoverisce i poveri, affinché sia di nuovo possibile dirsi contro la guerra e il capitalismo, ci impegneremo per la ormai inevitabile rinascita di un partito comunista in italia”.
Poiché queste compagne e questi compagni hanno aderito alla mozione Grassi-Ferrero che, cito testualmente, afferma:
“La proposta della Costituente di sinistra inoltre apre spazi
politici alla Costituente comunista, altrettanto sbagliata perché basata
esclusivamente sul piano ideologico, incapace quindi di avere respiro
programmatico e apertura ai movimenti, tali da incidere positivamente
sulla realtà. Entrambi questi processi determinerebbero un terreno di
spaccatura strutturale del movimento e metterebbero in grave difficoltà
la costruzione di una sinistra e di una opposizione efficace”.
E’ schizofrenia?
O “tattica”?
Oppure qualcuno ci prende per il culo?
giovedì 5 giugno 2008
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