Vi sembrerà pure strano, ma quello che più mi risulta insostenibile, un fastidio quasi fisico, sono gli alti lai che si levano dagli scranni più istituzionali (si vedano Napolitano e Veltroni).
Ma davvero ci si stupisce di Ignazio La Russa?
Ecco Marco Revelli, che trova le parole giuste per dirlo:
"...Se il fascista La Russa può permettersi di usare, da quel podio, istituzionalmente, un linguaggio che negli ultimi anni aveva dovuto moderare e mascherare, se può dire quello che pensava e che pensa, è perché avverte che se lo può permettere. Che si sono abbassate le difese immunitarie del paese rispetto a quella retorica e a quelle argomentazioni. Che nel senso comune prevalente, la memoria di quegli eventi è ferita, neutralizzata, in ampia misura azzerata. Sembra che, interpellato, il ministro abbia risposto di "aver detto cose molto meno impegnative di quelle che disse Violante sui ragazzi di Salò, o di quello che ha detto lo stesso Veltroni".
Sul Manifesto di oggi.
Compratelo il Manifesto, compratelo..., che fa bene alla salute, quella mentale.
martedì 9 settembre 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
No, non ci si può stupire. L'Italia non è soltanto un paese di destra, rimane un paese con una cultura di destra fascista.
Con il neo liberismo Berlusconiano la cultura fascista può manifestarsi apertamente, viene tacitamente accettata e accompagnata nella sua devastante opera di revisionismo storico.
Posta un commento