giovedì 14 febbraio 2008

Lettera a Ramon (Mantovani)

Caro Ramon,
forse mi sbaglio poichè non ho molte certezze, ma penso che se continuiamo così ci faranno a fettine, e saremo ridotti ad elemosinare qualcosa di sinistra dal Partito Democratico. Le persone in carne e ossa, la stragrande maggioranza delle quali non ha la tessera di un partito in tasca, questi nostri sconvolgimenti non arrivano a comprenderli. Penso che vorrebbero semplicemente un partito di sinistra in grado, con la propria forza, di modificare in meglio la loro esistenza. E si è forti solo se siamo uniti, e in tanti.
Io la penso come Ingrao, e pur militando orgogliosamente in un piccolo partito come il nostro, sono consapevole che in politica contano i grandi numeri: o si tenta faticosamente di arrivarci, oppure va bene così, che ognuno giochi la sua partita e vada come deve andare.
Ovvero a schifio, per noi e per il nostro popolo.

Dovrebbe essere tutto diverso.
Ci vorrebbe un briciolo di entusiasmo, vivere la sfida di costruire un soggetto più grande radicato nei valori della sinistra e sfidare - con le nostre buone ragioni - il Partito Democratico e la Destra.
Ma ci vorrebbe, insisto, tutto un altro spirito.
Che non vedo, e per questo sono molto, molto preoccupato.
Siamo ed appariamo come siamo: tristi da fare spavento, e puzziamo da lontano di sconfitta.

Ma al pessimismo della ragione occorre opporre l'ottimismo della volontà.
Per questo io farò campagna elettorale, e andrò a raccattare voti su quello schizzo di vernice multicolor con su scritto La Sinistra-L'Arcobaleno, sperando di convincere molte compagne e molti compagni che in questi sessanta giorni questo è ciò che dovremmo fare.
Continuando a rispettarli se la loro decisione sarà diversa.

Un abbraccio

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