domenica 10 febbraio 2008

Storia di M. lavoratrice ad alta qualificazione

M. ha 36 anni, è laureata a pieni voti e lavora da dieci anni in una importante azienda dell'Italia centrale, dove ricopre un incarico dirigenziale. E' sposata e madre e di due figli.
Viene contattata dal capo del personale per un colloquio, al quale giunge puntuale.
Dopo mezzora di anticamera viene ricevuta, ed il capo del personale, sorridendo affabilmente, le dice che l'azienda ha deciso di investire su di lei: sarà trasferita a cento chilometri da casa e diventerà responsabile di una unità operativa di quattro persone.
M. chiede se è prevista per lei la promozione che attende da anni (da capoufficio a quadro), il capo del personale, mostrando i primi segni di disagio, le risponde che l'azienda non le deve alcuna promozione, in quanto la promozione sta nel fatto che da viceresponsabile di unità operativa diventerà responsabile.
M. non chiede tempo per prendere una decisione, risponde semplicemente che lei non ci sta, che trovino qualcun'altro al posto suo perché lei non è interessata.
Il capo del personale smette di sorridere: "non sarà così semplice, signora".
M. chiede spiegazioni.
"Significa che l'azienda non ha certo difficoltà a trovare qualcun'altro al posto suo; abbiamo una fila di nomi - e le mostra un foglio di carta con tanti nomi e tanti cognomi - però se lei rifiuta può stare sicura che la sua carriera finisce qui. Il suo nome sarà segnato, si può scordare qualsiasi avanzamento o promozione. E non creda di poter continuare a lavorare, come ha fatto sino ad oggi, a cinque chilometri da casa. Il contratto ci consente comunque di trasferirla entro trenta chilometri dalla precedente destinazione senza il suo consenso. Può andare, mi faccia sapere se cambia idea. Entro ventiquattrore".
M. esce sconvolta: non intende informare i sindacati di quanto è accaduto - perché non vuole peggiorare la sua situazione - si limita a sfogarsi con gli amici e le amiche, e attende le ripercussioni della sua scelta.


Le meraviglie della società moderna, le meraviglie della società flessibile.

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